L'azienda, grazie a un'esperienza consolidata, è in grado di effettuare trattamenti anti-tarlo. Grazie all'impiego di tecnologie avanzate e sistemi innovativi, interveniamo su qualsiasi tipologia di superficie garantendo risultati rapidi ed efficaci.
Il tarlo del legno è xilofago, cioè si nutre delle fibre legnose contenute nel legno, arrecando danni evidenti a mobili e travi scavando lunghe gallerie da 1,5mm.
Raggiunta la maturità sessuale, il tarlo scava un foro di uscita, detto foro di sfarfallamento, dal quale esce anche una polverina detta rosure che spesso si trova per terra.
L’acaro del tarlo è un piccolissimo artropode imparentato con le zecche; da adulto ha quattro paia di zampe e un apparato boccale pungente-succhiatore.
Solitamente si nutre a spese dei tarli: li punge e inietta loro un veleno che ha doppia funzione, paralizzante e digestiva. Una volta che i tessuti del tarlo sono liquefatti, l'acaro li succhia, nutrendosene.
Quando non trova insetti xilofagi di cui nutrirsi, attacca l'uomo.
Insetto di misura di pochi millimetri (3-5). È un parassita di larve d’insetti che vivono nel legno, in particolare dei comuni tarli dei mobili.
La femmina gravida, una volta trovata la larva, la punge ripetutamente, iniettandole un veleno che la paralizza. Vi depone poi le uova dalle quali schiudono dopo pochi giorni le larve. A questo punto le larve cominciano a filare un bozzolo, all'interno del quale le ninfe matureranno fino a diventare adulti.
Negli ambienti dove sono presenti mobili o altri manufatti tarlati, spesso si può essere punti, come reazione di difesa, da femmine adulte di Sclerodermia.
Le punture causano papule rossastre, piuttosto grandi, pruriginose e persistenti. Per controllare le infestazioni da Scleroderma vanno eseguiti interventi mirati contro i tarli del legno attraverso azioni di restauro e di disinfestazione con opportuni prodotti insetticidi.
Il capricorno delle conifere è un tarlo lungo circa due centimetri ed è diffuso in Europa, Asia, Africa e America settentrionale.
La durata del suo ciclo vitale varia a seconda della temperatura dell’ambiente in cui vive: in alcuni casi, dove la temperatura è più elevata, questo parassita può vivere fino a 17 anni. Il tarlo attacca strutture della casa con fori da 8mm. circa.
Le colonie di termiti attaccano qualsiasi struttura legnosa, utilizzata sia per le costruzioni che per la fabbricazione di mobili e oggetti vari.
Ad esempio: strutture lignee (tetti, solai, soffitti) e infissi (porte e finestre) di edifici antichi e moderni, luoghi di culto e d'arte, archivi e biblioteche, dove danneggiano anche volumi e testi antichi.
Possono arrivare a un migliaio di unità e una profondità di alcuni metri. Se non diagnosticata per tempo, un'infestazione da termiti può provocare danni così gravi da causare crolli di travi, solai e cedimenti di pavimenti.
Sono generalmente dette "formiche carpentiere" per l'abitudine di gran parte delle specie di nidificare all'interno di gallerie scavate nei tronchi d'albero o nel legno morto.
Il trattamento antitarlo sui mobili avviene con una soffiatura e aspirazione della polvere da rosura nei fori e successivamente avviene l’iniettatura dell’insetticida con apposite attrezzature.
Per le travature e strutture portanti, stessa procedura e inoltre pennellatura delle travi e foratura con inserimento di appositi tasselli e impregnatura in profondità di insetticida con procedimenti in varie fasi.
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